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Recapito

MERCATO POSTALE. Regole più stringenti per i contratti nazionali.

03 GENNAIO 2018

MERCATO POSTALE: PER I CONTRATTI SERVONO REGOLE PIU’ STRINGENTI.

La completa liberalizzazione del mercato postale, avvenuta nel 2011 in conseguenza del recepimento da parte del legislatore nazionale della terza direttiva europea, non è stata accompagnata da regole certe in materia di applicazione di un unico contratto collettivo di settore, presupposto necessario per una sana e corretta competizione tra le aziende operanti in uno stesso mercato.

Il testo del decreto legislativo approvato dal Governo (art. 14) fa infatti un generico richiamo alla necessità che i soggetti esercenti i servizi postali siano tenuti al rispetto “degli obblighi in materia di condizioni di lavoro previsti dalla legislazione nazionale e dalla contrattazione collettiva di lavoro di riferimento”.

Quale sia la contrattazione collettiva di lavoro di riferimento è tuttavia un concetto lasciato, di fatto, alla libera interpretazione delle aziende che operano sul mercato. Il risultato di questa situazione di incertezza è una sorta di “Far West contrattuale” nel quale ci sono aziende private che recapitano corrispondenza e pacchetti applicando - correttamente - il CCNL FISE ARE (quello da sempre riferimento per i recapitisti privati), altre che invece applicano il CCNL della Logistica oppure altro, altre ancora che utilizzano varie tipologie di (discutibile) lavoro intermittente, come evidenziato anche da recenti indagini giornalistiche.

Nelle scorse settimane abbiamo letto la delibera con cui AGCOM ha diffidato le società riconducibili ad Amazon (Amazon Italia Logistica e Amazon City Logistica) a regolare la propria posizione rispetto al possesso dei titoli abilitativi allo svolgimento del servizio postale ed all’applicazione delle regole in materia di contrattazione collettiva di lavoro.

L’iniziativa di AGCOM è certamente giusta e potrà scoraggiare altre aziende private che recapitano anche piccoli pacchetti per conto di Amazon dal decidere di non applicare o, peggio, di sostituire, probabilmente per mera convenienza economica, il CCNL dei recapitisti privati ai propri dipendenti, cosa che sta avvenendo in concreto già in questi giorni con la Società S.U.M. Srl.

E’ comunque del tutto evidente come risulti necessario riproporre un unico CCNL di settore postale come scelta strategica da compiere insieme, OO.SS. e associazioni datoriali, per costruire uno strumento che, insieme ai rapporti di lavoro, regoli in modo indiretto ma efficacie anche la concorrenza in questo particolare settore merceologico, allineando in modo omogeneo il costo del lavoro.

Un unico e condiviso CCNL di settore, o “di riferimento” come recita il testo del decreto, sarebbe una risposta efficace a un serio e fin qui irrisolto problema ed un’arma in più per l’Autorità di vigilanza chiamata a garantire l’effettivo rispetto delle regole.

LUCA BURGALASSI

Segretario Generale SLP-CISL