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Attività Segreteria Generale

STOP ALLE DISCRIMINAZIONI VERSO I LAVORATORI IN POSTE ITALIANE! Nota Unitaria al Presidente Todini

23 DICEMBRE 2016

SLP-CISL, unitariamente a Failp-Cisal/Confsal-Com/Ugl-Com, inviano una nota al Presidente di Poste Italiane Luisa Todini e ai componenti del Consiglio di Amministrazione in merito alle discriminazioni nei confronti dei figli dei dipendenti di Poste Italiane in cerca di lavoro, di chi aderisce alle azioni di mobilitazione dei sindacati e di chi riveste ruoli di rappresentanza.

Di seguito la nota unitaria.

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Al Presidente di Poste Italiane Spa D.ssa Luisa Todini

e p.c. Ai Componenti del CdA di Poste Italiane Spa

Via dei Crociferi, 23 00187 ROMA

Roma, 23 dicembre 2016

Oggetto:- Anomalie gestionali in Azienda.-

Da un po’ tempo a questa parte in Poste Italiane, con l’arrivo di nuovi Dirigenti, si stanno consumando in modo diffuso e preordinato atti discriminatori contrari alle leggi fondamentali del nostro Paese, alla stessa natura pubblica dell’Azienda ed alla sua vocazione sociale, al codice etico interno.

Alcuni esempi di ciò che sta succedendo:

- Poste da quasi 2 anni non assume più – nemmeno a tempo determinato e senza alcuna plausibile motivazione - i figli dei dipendenti, che vengono al contrario sistematicamente esclusi da qualsiasi procedura selettiva. Tale grave discriminazione, che priva decine di migliaia di giovani cittadine/i della possibilità di concorrere per una opportunità lavorativa offerta pubblicamente (a pari condizione, nella massima trasparenza ed avendo i necessari requisiti), è stata denunciata più volte dal sindacato ed ammessa dalla stessa dirigenza aziendale anche al tavolo delle Relazioni Industriali. Le stesse Agenzie incaricate da Poste della selezione spesso avvisano i candidati che la condizione di figli di dipendente non consentirà loro di coltivare alcuna speranza di una chiamata.

- Un’altra discriminazione riguarda colleghi che hanno aderito alla giornata di sciopero nazionale del 4 novembre, proclamato dalle OO.SS. contro la totale privatizzazione dell’Azienda. Molti di loro sono stati esclusi, per tale motivazione e su input diretto di strutture aziendali centrali, dalla cosiddetta “meritocratica” (attribuita nei giorni immediatamente successivi) dopo che si erano guadagnati sul campo la proposta di un riconoscimento economico per il lavoro svolto.

- Non meno grave è la “pressione” cui sono stati sottoposti, attraverso colloqui individuali, tutti i quadri e più in generale tutti coloro che ricoprono un qualche posto di responsabilità in Azienda affinchè non aderissero allo sciopero, pena non meglio precisate conseguenze sul piano del rapporto lavorativo.

- Infine non possiamo più tacere sul fatto che il lavoratore attivo che ricopre anche un incarico sindacale (RSU, delegato di posto di lavoro), se partecipa con successo a selezioni interne per la crescita professionale viene immediatamente invitato alle dimissioni dall’incarico.

Una situazione inaccettabile, nota ai più, che riteniamo di dover porre all’attenzione del Presidente dell’Azienda nella certezza che tali comportamenti, con un suo autorevole intervento, non si ripeteranno più e che i responsabili saranno chiamati a rendere conto delle loro azioni; in caso contrario saremo costretti a dare tutela ai molti che ce lo chiedono nelle competenti sedi Istituzionali.

Qualcuno purtroppo pensa di gestire la più grande Azienda italiana, ancora oggi in mano pubblica, come una piccola impresa padronale, a conduzione familiare.

Distinti saluti.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLP- CISL   FAILP-CISAL   CONFSAL COM   UGL-COM

L.Burgalassi  W. De Candiziis  R..Gallotta  S.Muscarella