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Sportelleria

SLP NON FIRMA VERBALE su MP-AFC. Comunicato Unitario.

22 DICEMBRE 2016

In data 21 c.m. si è concluso il confronto su riorganizzazione MP – AFC, attivato dall’azienda con procedura art.2 del vigente CCNL, percorso da noi contestato nel metodo e merito che rende palese l’assenza di corrette relazioni industriali. Un’azienda avvitata su se stessa, incapace, disorientata, che solo a parole esalta il ruolo dei lavoratori.

In riferimento agli interventi riorganizzativi proposti dall’Azienda, abbiamo manifestato la nostra ferma contrarietà rispetto agli stessi, in quanto NOI mai tradiremo le ragioni di uno sciopero e di una vertenzialità ancora in atto, su cui la parte datoriale non ha fornito risposte. Infatti restano tutte in piedi quelle problematiche che hanno acceso le piazze del 4 novembre e conseguentemente lo sciopero delle prestazioni straordinarie.

Il “verbale di riunione” del 21 novembre, firmato al ribasso solo da CGIL e UIL, è l’emblema di un’arroganza datoriale, oramai priva di alcun controllo e dell’acquiescenza di una parte sindacale, minoritaria e incoerente, che si è assunta la responsabilità di spaccare il fronte unitario, nel tentativo, sempre vano, di indebolire il tavolo contrattuale ed essere, così, più funzionali ai desiderata della parte aziendale. ù

I motivi che ci hanno indotto a non apporre alcuna firma sono chiari:

• i riordini procedono con decretazione d’urgenza, ossia a colpi di art.2 (dodici giorni dall’avvio della procedura, al termine dei quali l’azienda si ritiene libera di procedere in autonomia), impedendo un costruttivo confronto relazionale;

• la scelta di incrementare l’area territoriale di figure professionali specifiche, come quelle relative all’antiriciclaggio e conformità, a danno delle filiali e della periferia, allontana, in maniera sempre più marcata, tali delicate funzioni dagli Uffici postali e dal front end in generale, con la prima linea sempre più lasciata sola ed allo sbando;

• la soppressione di alcuni Centri di Amministrazione Finanza e Controllo (AFC), considerati sino ad oggi di eccellenza, senza un adeguato piano di perequazione del presidio territoriale, a danno di alcune regioni che ne sono rimaste totalmente prive.

• Infine l’assoluta insufficienza delle 385 sportellizzazioni (che sguarniscono ulteriormente il settore del recapito in un momento così difficile) e delle 200 conversioni part-time full-time previste dall’intesa che, spalmate su tutti i territori, rappresentano un valore incrementale irrisorio rispetto alle reali necessità. Tant’è che non ci sono stati forniti, seppur più volte richiesti, i dati numerici degli esodi incentivati e dei pensionamenti riferiti all’anno in corso, distinti per filiale. A fronte di detti inserimenti, le riorganizzazioni produrranno eccedenze pari circa 420 unità, di cui 39 quadri, senza che siano state fornite garanzie sulle sedi e siti riallocativi.

Dal punto di vista sindacale aver definito l’intesa su MP un mero “verbale di riunione” e non un vero e proprio accordo, dimostra tutta la debolezza, la pretestuosità dell’impianto costruito ed il timore delle parti firmatarie rispetto al giudizio dei lavoratori ed alle probabili vertenze legali.

Decideremo nelle prossime ore le ulteriori azioni di contrasto da mettere in campo; a partire dal prossimo mese di gennaio convocheremo assemblee in tutti i settori di staff così pesantemente penalizzati dall’accordo di ieri, alle quali seguiranno ulteriori iniziative a salvaguardia degli altri settori interessati, a cominciare dalla sportelleria, così pesantemente penalizzata dall’esiguità dei nuovi inserimenti previsti dal verbale di riunione.

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