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Attività Segreteria Generale

LETTERA UNITARIA INVIATA AL SEGRETARIO GENERALE DELL'SLC-CGIL

02 MAGGIO 2012

                                                                                              Emilio MICELI

                                                                                              Segretario Generale

                                                                                              SLC-CGIL

                                                                                              P.zza Sallustio n.24

00187    R O M A

 

e, p.c.    Segreteria Generale

              FAILP CISAL

                                Sede

 

Le tue riflessioni affidate alla lettera del 27 Aprile contengono argomenti di sicuro molto simili a quelli che in questi mesi tutte le OO.SS. hanno affrontato al proprio interno: il rapporto tra Sindacati, il livello tanto scadente da rasentare il fallimento delle RR.II. in Poste, le strategie  del Management per il futuro dell’Azienda, il modello di Rappresentanza Sindacale. E se consideriamo le condizioni in cui tutti ci troviamo vuol dire che le nostre analisi sono state completamente differenti non solo per l’emersione di sensibilità diverse, ma anche e soprattutto, perche’ sono venuti meno, da tempo, i presupposti per riflessioni comuni sui vari argomenti.

Indubbiamente ciascuno per i propri convincimenti, eravamo certi di stare dalla parte del giusto e, permanendo questa incomunicabilita’, abbiamo favorito esclusivamente un comportamento opportunista della controparte aziendale che, in presenza di forti divisioni sindacali, si e’ sentita padrona assoluta del campo.

La riorganizzazione dei Servizi Postali, con tutte le sue dolorose conseguenze , ci riporta tutti con i piedi per terra e conferma il convincimento comune che sarebbe stato il merito delle questioni da affrontare, specie quelle rilevanti, ad imporre al Sindacato un comportamento diverso, come del resto si sta verificando a livello Confederale sui grandi temi che investono il Paese.

Riteniamo superfluo analizzare qui gli argomenti di strategia enunciati nella tua lettera ed in termini  deontologici, i comportamenti assunti e reiterati – assolutamente senza precedenti -, che meritano momenti di maggiore approfondimento, ma e’ opportuno ricercare, con grande onesta’, le cause e le responsabilita’ che hanno determinato la rottura dei rapporti sindacali anche a discapito delle Relazioni Industriali.

Senza questo chiarimento di fondo non ritroveremo la via dell’unita’ e rischieremmo di fare la fine dei capponi di Renzo, in presenza di durissime razionalizzazioni improntate alla pura matematica con esuberi, tagli e sconquassi sociali.

L’errore di considerare spesso come controparte altri Sindacati e non il Management ci ha reso e ci rende tutti piu’ deboli nella difesa, sempre piu’ difficile, dei lavoratori in un contesto generale complicatissimo.

Lo sforzo di ritrovare un percorso comune ci consentira’ di affrontare la questione del Premio di Risultato,  della Riorganizzazione dei Servizi Postali e le altre grandi questioni con una forza d’urto maggiore e con più potere negoziale nei confronti della nostra controparte.

Cosi’ come ci consentira’ di affrontare, a bocce ferme, il problema della Rappresentanza in Poste Italiane.

E a proposito di rappresentanza, ripristinando elementi di verita’, confutiamo le tue argomentazioni.

Nessuno voleva o vuole imporre in Poste Italiane lo strumento delle RSA, previsto tuttavia dalla Legge 300 e dall’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011.

Nella tua lettera si omette accuratamente di dire il perche’ si e’ arrivati a questa situazione di conflitto. E’ a tutti noto che le sei  OO.SS. non avevano mai messo in discussione lo strumento delle RSU semmai, con qualche legittimo distinguo, si erano avanzati dubbi sulla qualità del ruolo esercitato dalle stesse. E’ per questo che reiteratamente al tavolo negoziale e’ stata richiesta una riunione tra tutte le Organizzazioni per affrontare l’aggiornamento del Protocollo del 2003, la rivisitazione delle Unita’ Produttive a seguito delle modifiche organizzativa intervenute, ed infine la individuazione comune della data delle elezioni, tenendo anche conto che una delle Organizzazioni Sindacali e’ in fase congressuale fino a giugno 2012.

Sai bene che e’ stata l’organizzazione che dirigi, denunciando un vuoto di democrazia, a pretendere di votare entro giugno e quindi ad impedire l’accordo ricercato da tutti.

D’altro canto non capiamo perche’- senza suscitare le rimostranze di chicchessia -  le RSU del Pubblico Impiego, scadute nel 2011, si siano rinnovate solamente a Marzo 2012 cosi’ come il precedente rinnovo in Poste Italiane sia avvenuto dopo quattro anni.

Giova inoltre ricordare che in Poste Italiane la UIL Poste e la UGL Comunicazioni sono prive di RSU ed in considerazione di cio’ era ben chiara la volonta’ di tutti di procedere rapidamente al loro rinnovo, ma in un quadro di assoluta  funzionalità.

La unilaterale decisione della CGIL di annunciare la indizione  delle elezioni delle RSU ha di fatto costretto le altre OO.SS. a scelte diverse in corso di realizzazione sul territorio.

Noi riteniamo che, al pari delle RSU, anche le RSA siano una legittima rappresentanza democratica.

Non può sfuggirti, peraltro, la banale considerazione che anche le RSA vengono regolarmente elette e non certo, come tu affermi, nominate. Quindi il problema e’ squisitamente politico e potrebbe investire le competenze delle Confederazioni e di Confindustria.

Per quanto riguarda invece gli aspetti legali non condividiamo le tue certezze circa l’eventualità che i Giudici diano soddisfazione alle vostre istanze. Sicuramente anche noi siamo convinti che il rinnovo delle Rappresentanze potrebbe sfociare in un contenzioso giudiziario in tutte le Unita’ Produttive d’Italia con il rischio evidente di una paralisi totale a solo beneficio dell’Azienda che operera’ senza Rappresentanze Sindacali in Poste Italiane.

Riteniamo anche noi, quindi, che vada fatta una ulteriore riflessione comune per cercare di capire se e come riprendere un percorso condiviso, come affrontare i problemi e come dirimere la questione della Rappresentanza.

Se ci riusciremo sara’ un bene per tutti: Sindacato e lavoratori. Se dovessimo fallire ognuno proseguira’ per la propria strada intrapresa, convinti pero’ che in un momento assai delicato della vita del Paese e dell’Azienda postale non potremmo garantire con la dovuta forza la tutela di cui i lavoratori hanno bisogno e che legittimamente si aspettano dal Sindacato.

Cordiali saluti

Roma 2 maggio 2012

LE SEGRETERIE NAZIONALI

   SLP-CISL                       UILPOSTE               CONFSAL-COM                      UGL-COM

 Mario Petitto                  Ciro Amicone            Raffaele Gallotta           Salvatore Muscarella